A.T., ìLa Repubblicaî, 3/12/1999, 3 dicembre 1999
La Corte di Cassazione tedesca ha sentenziato che chi ha utilizzato (come la Fiat e la Toshiba) il nome di Marlene Dietrich (o dei suoi soprannomi come ”angelo azzurro”) per scopi pubblicitari dovrà risarcire la figlia Maria Riva (ora 74enne) o eventuali altri eredi con ingenti somme di denaro
La Corte di Cassazione tedesca ha sentenziato che chi ha utilizzato (come la Fiat e la Toshiba) il nome di Marlene Dietrich (o dei suoi soprannomi come ”angelo azzurro”) per scopi pubblicitari dovrà risarcire la figlia Maria Riva (ora 74enne) o eventuali altri eredi con ingenti somme di denaro. La sentenza introduce nuovi principi di difesa della privacy anche dopo la morte dell’interessato.