Marco Carminati su Ventiquattro del 2/12/2000 a pagina 19; Lorenzo Arruga, Silvia Bombelli e Chiara Risolo su Panorama del 16/11/2000 a pagina 316., 2 dicembre 2000
Tags : Anno 1901. Personaggi maschili. Italia. Musica
Quando in città si sparse la voce che Verdi era stato colpito da un’emorragia cerebrale, i milanesi portarono da casa delle fascine di paglia e le stesero sul selciato di via Manzoni, sotto la suite 105 del Grand Hotel et de Milan, in modo da attutire il rumore di carri e tranvai e alleviare così le ultime ore del maestro
Quando in città si sparse la voce che Verdi era stato colpito da un’emorragia cerebrale, i milanesi portarono da casa delle fascine di paglia e le stesero sul selciato di via Manzoni, sotto la suite 105 del Grand Hotel et de Milan, in modo da attutire il rumore di carri e tranvai e alleviare così le ultime ore del maestro. Il signor Spatz, proprietario dell’albergo, appendeva all’ingresso più volte al giorno i bollettini con lo stato di salute. Verdi morì il 27 gennaio 1901 ed ebbe, com’era suo desiderio, funerali modestissimi: quattro ceri, un rito brevis e un cartellone con scritto ”Pace all’anima di Giuseppe Verdi”. Esattamente un mese dopo, il 27 febbraio, i milanesi celebrarono un secondo trionfale funerale che durò 12 ore e vide protagonista Arturo Toscanini. Sotto la sua direzione, il popolo intonò il ”Va’ pensiero”.