Stefano Bartezzaghi, La Stampa, 02/06/1995, 2 giugno 1995
Se il giornalismo è il fatto separato dall’opinione, secondo Walter Benjamin il collezionismo è l’oggetto separato dalla sua funzione
Se il giornalismo è il fatto separato dall’opinione, secondo Walter Benjamin il collezionismo è l’oggetto separato dalla sua funzione. Si raccolgono monete per non spendere, francobolli per non imbucare: l’hobby più conservativo, forse il più conservatore. Sullo sfondo, l’imprevedibile chimera della completezza: una collezione è sempre la porzione reale di una totalità solo ideale. Ma se la spinta alla collezione, in generale, è spiegabile, la scelta delle singole categorie di oggetti da collezionare desta sempre nuovi stupori. Un elenco indicativo delle collezioni attualmente praticate in Italia è stato steso, dopo un’indagine informale, in occasione di una recente mostra sugli hobby, ad Alba (27-28 maggio: era organizzato dall’Alatel del Piemonte e della Valle d’Aosta, Associazione lavoratori anziani di Telecom Italia). Le categorie sono più di duecento, ognuna delle quali raduna più generi (fra i collezionisti di abbigliamento c’è chi raccoglie solo cappellini d’epoca, chi cravatte di marca eccetera). Facile dire «francobolli». Ci sono raccolte dedicate esclusivamente a francobolli sulla lotta all’Aids, raccolte di francobolli che riproducono conchiglie (e, assieme, delle conchiglie che sono state raffigurate su francobollo). Inutile pensare che tutti i frammenti formino un disegno sensato: ci si deve limitare a qualche scheda, a un collezionismo di collezionismi.