Paolo Foschini, Corriere della Sera, 02/12/1999, 2 dicembre 1999
Vigevano - Stacca la matita dal foglio, dà un ultimo sguardo al viso di donna che ha appena disegnato
Vigevano - Stacca la matita dal foglio, dà un ultimo sguardo al viso di donna che ha appena disegnato. Un volto stretto fra le dita, con le palpebre serrate, improvvisato ieri nella sua cella, mettendoci neanche il tempo di una chiacchierata: «Ecco - spiega quasi distrattamente -, così è come mi sento adesso io». Una mano da artista, rattrappita dentro un destino da killer. Perché l’autrice del disegno è Milena Quaglini, nata a Broni 42 anni fa, un barlume di notorietà per il suo antico impegno con le «Donne padane della Lega», ma divenuta ora assai più celebre per la sua confessione, a più riprese, di aver ammazzato almeno tre uomini in quattro anni scarsi: che è il motivo per cui è tuttora detenuta nel carcere femminile di Piccolini, alle porte di Vigevano. E ti risponde col tono di chi non parla di sé, quando le chiedi «perché, signora, perché li ha uccisi?».