Carlo Vulpio, Corriere della Sera, 07/12/1999, 7 dicembre 1999
Flavio Matino e Giovanni Palma, gli altri due sopravvissuti, ce la faranno. Fratture alle costole per Flavio, un intervento chirurgico alle gambe per Giovanni, «ma per fortuna possiamo giudicarli fuori pericolo», dicono i medici dell’ospedale di Copertino
Flavio Matino e Giovanni Palma, gli altri due sopravvissuti, ce la faranno. Fratture alle costole per Flavio, un intervento chirurgico alle gambe per Giovanni, «ma per fortuna possiamo giudicarli fuori pericolo», dicono i medici dell’ospedale di Copertino. Ma Giuseppe Quarta è considerato un miracolato. «Sono rimasto praticamente illeso - dice di se stesso -, me la sono cavata con un timpano rotto. Pazienza se da un orecchio non sento nulla, mi farò operare e recupererò l’udito. Non del tutto, ma che importa? Io ho visto la morte, giuro, l’ho vista». E che faccia aveva? «Brutta. Bruttissima - risponde Giuseppe -. Così brutta che solo dopo averla vista si può capire quanto sia prezioso ogni minuto di vita». [...]