Piero Colaprico, La Repubblica, 19/12/1999, 19 dicembre 1999
Gli ultimi movimenti di mamma Marisa sono di una chiarezza quasi insopportabile. Venerdì alle 12.30 va a prendere Giorgio all’asilo
Gli ultimi movimenti di mamma Marisa sono di una chiarezza quasi insopportabile. Venerdì alle 12.30 va a prendere Giorgio all’asilo. Apprende che per Natale ci sarà una messa con recita: i più grandi sono in scena, i più piccoli devono solo fare movimenti. Tutto avverrà in chiesa, davanti al paese. E il piccolo Giorgio che figura farà? Si pranza tutti insieme, nel pomeriggio si esce: sistema Giorgio nel sediolino, accompagna la figlia più grande al bus per la piscina e sparisce nella serata nebbiosa, ricomparendo alle 17.50 nel grande negozio di fiori del paese, in via del cimitero. Dice alla proprietaria di preparare la confezione, intanto lei va a vedere il bambino, l’ha lasciato «un attimo», spiega, nell’auto station-wagon. Ma la porta a vetri si spalanca: «Non c’è più!, è sparito!», grida, e poco dopo dalla piccola caserma di Calcinato scatta l’allarme generale: un bambino è stato rapito la famiglia non è ricca, sono artigiani, lucidano peltro, di estorsione non si può parlare. C’è però la paura del maniaco, o di un rapimento occasionale.