Cristina Pace, Oggi, 31/12/1999., 31 dicembre 1999
Per Sabrina Ferilli incontrare il suo compagno Andrea Perone è stato come vincere al totocalcio: «Il mio successo non sono io, è lui
Per Sabrina Ferilli incontrare il suo compagno Andrea Perone è stato come vincere al totocalcio: «Il mio successo non sono io, è lui. Grazie ad Andrea sono diventata una donna pacata ed equilibrata. Lui è uno dei pochi uomini al mondo che sa vivere senza complessi. autonomo, sicuro, indipendente da me e dal fatto che sono Sabrina Ferilli. Che sia un’attrice famosa, piuttosto che una semplice segretaria, per lui ha poca importanza. Ama la donna, non la sua facciata o il suo lavoro. Segno di grande forza e sicurezza che ha saputo trasmettermi». I due, insieme da quattro anni, vivono in case diverse: « un modo per riconfermarci ogni giorno, al di là di firme e vincoli. Ci responsabilizza. E poi così, quando stiamo insieme, posso concedermi il lusso di portargli la colazione a letto». Quella con Andrea è la sua terza grande storia d’amore, a vent’anni perse la testa per un ragazzo straniero che la vedeva appena: «Ero innamorata follemente di lui. Non ero famosa come adesso, ma il mio nome già circolava. Invece lui non sapeva chi diavolo fossi. Una storia molto tormentata: stavo male se non c’era, se stavamo insieme era ancora peggio, perché erano solo momenti. Per lui ero disposta a tutto: a rinunciare al mio lavoro, a sposarlo, a fare figli». Il sesso l’ha scoperto a diciotto anni: «Ma a fare l’amore ho imparato più tardi. Il sesso si fa per istinto, fare l’amore è diverso, coinvolge i sentimenti, quelli che ti sconvolgono al punto da farti cambiare perfino il carattere. Parlo di sentimenti, non di emozioni. Quelle le puoi trovare anche nel sesso, se l’uomo o la donna che incontri è capace di suscitarne». Se le piace un uomo lo corteggia in modo rassicurante: «Quasi adolescenziale, con la battuta e la barzelletta. Oppure con la cucina. Di certo non mi piazzo davanti a lui sbattendo gli occhioni come si fa nei film».