Marco Roncalli, Avvenire, 17/12/1999., 17 dicembre 1999
Alcide De Gasperi e Francesca Romani, di undici anni più giovane di lui, si sposarono nel giugno 1922, sette anni dopo il primo incontro, e dalla loro unione nacquero quattro figlie (Maria Romana, Lucia, Paola e Cecilia)
Alcide De Gasperi e Francesca Romani, di undici anni più giovane di lui, si sposarono nel giugno 1922, sette anni dopo il primo incontro, e dalla loro unione nacquero quattro figlie (Maria Romana, Lucia, Paola e Cecilia). Durante gli anni del fidanzamento, vissuti come «un tempo di grazia», lui le scrisse una trentina di lettere. «Oh come lodo Iddio d’averti incontrata! Ho prodigato a destra e a sinistra il mio ingegno, la mia energia, il mio lavoro, senza chiedere compensi. Migliaia di povera gente mi ha detto: che Dio la ricompensi e la benedica. Ed ora sento che Dio mi dà in te il suo compenso»; «Adieu, ma cherie. Di fuori c’è il pubblico che mi attende, ma esso turbina attorno al luogo segreto dell’anima ove imperi solo tu»; «T’amo mia Francesca e ti penso. Ma lo scrivertene, fra le ciarle dei corridoi, mi pare quasi una profanazione». Nel 1935, prima di un intervento chirurgico, De Gasperi fece testamento e lo affidò al cognato Pietro Romani che lo consegnò a Francesca solo alla morte dello statista, nel 1954: «[...] Ti stringo per sempre nell’indissolubile abbraccio delle nostre speranze immortali».