Mario Pappagallo, Corriere della Sera 03/09/1999, 3 settembre 1999
Un gruppo di studio internazionale coordinato dall’italiano Cesare Peschle, dell’Istituto superiore di Sanità, ha isolato le cellule staminali del sangue, elementi indifferenziati che si trasformano sotto diversi impulsi in globuli rossi, globuli bianchi e piastrine
Un gruppo di studio internazionale coordinato dall’italiano Cesare Peschle, dell’Istituto superiore di Sanità, ha isolato le cellule staminali del sangue, elementi indifferenziati che si trasformano sotto diversi impulsi in globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Peschle: «Abbiamo la possibilità di avere in provetta una sorgente perenne di sangue». Nell’arco di una vita ogni cellula-madre (una su tre milioni di globuli rossi), produce un ricambio di alcune tonnellate di globuli rossi, bianchi e piastrine. Prospettive: trasfusioni sicure, terapia genica di malattie come la talassemia e l’Aids, trapianto di cellule staminali sane in sostituzione di quelle aggredite da tumori, chemioterapia, virus distruttivi come l’Hiv, eccetera. Vantaggio: usare le cellule del paziente evitando il rigetto. I ricercatori tenteranno ora di trasformare ”a comando” la cellula staminale in una delle componenti fondamentali del sangue.