Giuliana Ferraino, Corriere della Sera 13/09/1999, 13 settembre 1999
Lavorano 20 ore a settimana, come prevede il part-time, ma concentrate in due soli giorni, tra il venerdì notte e la domenica
Lavorano 20 ore a settimana, come prevede il part-time, ma concentrate in due soli giorni, tra il venerdì notte e la domenica. Sono quelli del contratto weekend come Paolo Mattavelli, 27 anni, iscritto a ingegneria elettronica al Politecnico di Milano, e Alberto Villa, 26 anni, studente di geologia alla Statale. Che dicono: «Meglio un lavoro precario che niente? Per noi il part-time è meglio del tempo pieno: non è un ripiego, ma una scelta. Questo posto ci permette di mantenerci all’università senza pesare sulla famiglia». Siamo alla St Microelectronics di Agrate Brianza, gruppo italo-francese che produce microprocessori [...] Il contratto weekend prevede tre turni: 10 ore il venerdì notte e la domenica notte (come hanno scelto Paolo e Alberto), o il sabato e la domenica dalle 7 alle 17, oppure il sabato e la domenica notte, il turno più affollato perché il sabato notte si guadagna il 50% in più e la domenica notte il 100% in più rispetto al salario base. Come dire: si lavorano 20 ore e si viene pagati per 35, fino a un milione e mezzo netto al mese. «Sono qui da sei anni, da quando sono iscritto a geologia. Il mese scorso ho guadagnato un milione e 290 mila lire. Bastano per vivere? Mi bastano per mantenermi all’università, ma vivo ancora in famiglia, a Gorgonzola. Mio padre è pensionato, mia madre casalinga, ho una sorella più grande che sta per laurearsi in filosofia. I miei genitori non avrebbero potuto permettersi di mantenere due figli all’università. La St mi ha dato l’opportunità di lavorare e studiare. Ci ”sfruttiamo” a vicenda: la società ha bisogno di qualcuno che copra queste ore, ma queste sono le ore che fanno comodo agli studenti». Però Alberto, che fino a 5 mesi fa lavorava sabato e domenica notte, poi non riusciva a seguire i corsi il lunedì mattina e «anche il martedì ero un po’ sfasato, così ho cambiato turno». Soluzione che gli lascia il sabato sera libero per la fidanzata, Marta, che per pagarsi gli studi lavora 4 ore al giorno per un corriere espresso di Milano. E studia il weekend. Anche Paolo vive in famiglia, a Colnago, con sorella diciottenne, papà pensionato e mamma casalinga. Un altro fratello di 33 anni ha lasciato casa. «Lavoro qui dal ’94, subito dopo il congedo del militare: ufficiale di complemento negli alpini - dice -. Riesco a pagarmi la retta dell’università e anche ad andare in vacanza». [...] Nei weekend notturni alla St ha anche trovato la fidanzata, Nadia, una collega. E [...] in St spera di restare con un lavoro a tempo pieno, magari con la qualifica di ingegnere di processo, una volta laureato (gli restano 5 esami), come è successo a quasi tutti gli studenti di ingegneria che lavoravano con lui. E come conta di fare anche Alberto (ancora 7 esami), perché «una laurea in geologia non è che offra tanti sbocchi». [...]