Monica Bogliardi, Carla Bardelli, Panorama 09/12/1999, 9 dicembre 1999
Sempre più diffusa la preoccupazione di garantirsi una sepoltura esclusiva. La cantante americana Cher ha acquistato per otto milioni di lire un loculo al Père Lachaise, il cimitero parigino dove riposano Samuel Beckett e Edith Piaf
Sempre più diffusa la preoccupazione di garantirsi una sepoltura esclusiva. La cantante americana Cher ha acquistato per otto milioni di lire un loculo al Père Lachaise, il cimitero parigino dove riposano Samuel Beckett e Edith Piaf. Al cimitero Monumentale di Milano ci sono liste d’attesa per seppellirsi a pochi metri da Alessandro Manzoni: «Sono 200 le richieste, per soddisfarle rimettiamo sul mercato le tombe abbandonate, costano decine di milioni. Dei 500 loculi che abbiamo recuperato, 100 sono già spariti» (l’assessore Giancarlo Martella). Emilio Fede: «Se non riesco a entrare nel mausoleo di Silvio Berlusconi, che ha destinato dei posti agli amici più cari, vorrei essere cremato e disperso nel mare di Capri». Il giornalista Carlo Rossella: «Beato John John Kennedy. Per un funerale come il suo ci vuole la nave della marina da cui scaricare le bare, l’autorizzazione speciale, la villona a Martha’s Vineyard. Altro che marina. Per me basterà una grossa chiatta da cui, ho scritto nel testamento, saranno buttate nel Po le mie ceneri. Se in vita puoi essere considerato grande anche se non lo sei, è difficile che possa capitarti da morto». Ljuba Rizzoli: «Il cimitero di Cap Ferrat è il più internazionale, con loculi più ambiti dei posti barca. Dalla mia villa lo separa solo una rete. Ha dei fiori così chic che il mio ex maggiordomo Otto ci andava a far provvista per la tavola di casa: l’ho capito perché ho trovato della cera in mezzo ai piatti e allora l’ho seguito, scoperto e licenziato». Carlo Giovannelli: «Ho ristrutturato la tomba-chiesa-cripta di famiglia. Atmosfera neoclassica negli interni. Per la cupola, luci colorate al neon”. Il decoratore Jean Paul Troili: ”Niente più crisantemi ma ridenti corbeille, le stesse, ormai, che mi ordinano per i matrimoni. E invece di marmi grigio scuro quelli più chiari».