Claudio Altarocca, La Stampa 02/12/1999, 2 dicembre 1999
Indro Montanelli cerca «disperatamente un medico che si impegni con me a farmi morire come e quando gli chiederò di morire
Indro Montanelli cerca «disperatamente un medico che si impegni con me a farmi morire come e quando gli chiederò di morire. Ma non ne trovo [...] La sofferenza non eleva lo spirito, fa male e basta. Ho paura della sofferenza. Nei confronti della morte, io moderato sono assolutamente radicale [...] Il diritto alla morte è un diritto non meno sacrosanto di quello alla vita». Preoccupazione di Antonio Baldassarre, presidente emerito della Corte Costituzionale, di escludere la rilevanza penale della dichiarazione del giornalista: «Nei termini in cui si è espresso Indro Montanelli non ci sono gli estremi dell’istigazione all’eutanasia. Più che deprecabile ciò che ha detto il grande giornalista mi fa una certa compassione. un uomo che ammiro ma che di fronte alla morte, un evento naturale, si dimostra fragile, privo di una determinata forza di volontà». Comprensione di Lalla Romano: «Anch’io penso che la sofferenza toglie la libertà, dunque è un male [...] Sono incapace di soffrire ”per diventare migliore”. La sofferenza mi limita e mi rende peggiore. Ecco ”perché non possiamo dirci cristiani”. Perché detestiamo la sofferenza».