Franco Cordelli, Corriere della Sera 25/11/1999, 25 novembre 1999
Quando l’attore di teatro Sergio Fantoni seppe che a causa di una malattia professionale avrebbe dovuto subire un’operazione che l’avrebbe privato delle corde vocali, lo confidò alla regista Cristina Pezzali che gli propose di registrare prima dell’intervento L’ultimo nastro di Krapp, testo teatrale scritto da Samuel Beckett nel ’58 in cui il protagonista ascolta per tutto il tempo un nastro con la sua voce
Quando l’attore di teatro Sergio Fantoni seppe che a causa di una malattia professionale avrebbe dovuto subire un’operazione che l’avrebbe privato delle corde vocali, lo confidò alla regista Cristina Pezzali che gli propose di registrare prima dell’intervento L’ultimo nastro di Krapp, testo teatrale scritto da Samuel Beckett nel ’58 in cui il protagonista ascolta per tutto il tempo un nastro con la sua voce. L’opera, diretta proprio dalla Pezzali, è andata in scena al Franco Parenti di Milano: Fantoni, coi baffi bianchi, il panciotto slacciato, muto, solo qualche mugugno, rimane seduto in scena ad ascoltare la sua voce che racconta fallimenti e ricordi di una vita. L’attore: «Beckett ha raccontato in qualche modo la mia storia. un nero tunnel. Ma m’è servito per uscire da Beckett, per prender le distanze da me stesso».