Luca Pauti, Diario 01/12/1999, 1 dicembre 1999
Lahasa, capitale della Regione autonoma del Tibet, ex residenza del Dalai Lama, è la città del mondo con il più alto numero di prostitute in rapporto alla popolazione: 250 mila abitanti (più di tre quinti cinesi) e 1
Lahasa, capitale della Regione autonoma del Tibet, ex residenza del Dalai Lama, è la città del mondo con il più alto numero di prostitute in rapporto alla popolazione: 250 mila abitanti (più di tre quinti cinesi) e 1.500 bordelli che ospitano più di 10 mila prostitute, soprannominate shimi (’gatte”). In maggioranza cinesi, tra i 18 e i 25 anni, disoccupate, vengono dalle campagne del Sichuan e del Qinghai al seguito dei militari e dei coloni. Guadagnano in media dai 2 mila ai 3 mila yuan al mese (40-60 mila lire): una parte viene spedita a casa, il resto accantonato per mettere su la propria ”azienda” o comprare beni di consumo. In costante crescita anche le prostitute tibetane, fra i 13 e i 14 anni, mandate in città dalle famiglie come domestiche, che nel tempo libero si prostituiscono per arrotondare il salario. Le loro tariffe sono in media inferiori a quelle delle cinesi. La polizia, in cambio di denaro e favori sessuali, non fa nulla per arginare il fenomeno. Numerosi tibetani sono convinti che l’inerzia delle autorità faccia parte di un piano deliberato di Pechino per colpire la cultura e la società tibetane.