Francesco Grignetti, La Stampa 06/12/1999, 6 dicembre 1999
Voi sottufficiali, ma il discorso pare interessare anche degli ufficiali, insomma, siete finiti sotto la soglia di povertà
Voi sottufficiali, ma il discorso pare interessare anche degli ufficiali, insomma, siete finiti sotto la soglia di povertà. «Non so esattamente quant’è questa soglia. Credo che nella provincia di Bolzano il minimo vitale sia un reddito di un milione e mezzo. Io guadagno 1,8 o 1,9 al mese. Pago 400 mila di affitto. Fate voi il calcolo di quanto resta alla mia famiglia. Sfido che quando chiedo un sussidio o un rimborso alla provincia me lo danno sempre!». Ma quanti sarete, voi militari, a beneficiare a Bolzano del sussidio? «Mi risulta che siamo in tanti. Lei capisce, da queste parti c’è una bella concentrazione di militari in servizio. E i problemi sono comuni per chiunque di noi abbia una famiglia a carico. Ce la fanno meglio quelli che vivono soli». Anche per lei, prima di sposarsi, andava bene? «Naturale. Vivevo in caserma, dovevo solo dare un contributo per la mensa, il resto dello stipendio era tutto per me. Ma nel momento in cui ti sposi, e vai a vivere in un appartamento fuori, allora si scopre quanto costa davvero la vita. E guardi che a Bolzano e provincia il costo della vita è altissimo. D’altra parte io sono un alpino. Dove devo abitare?». Ma perché lei, due anni fa, ha deciso di fare il grande passo, ingoiare l’umiliazione e chiedere l’indennità? «Fu quando, di colpo, l’affitto della casa demaniale che ci avevano assegnato balzò da 120 mila a 700 mila lire. Noi sottufficiali restammo senza fiato. Abbiamo fatto ricorsi al Tar, e abbiamo anche perso, però poi l’affitto è calato con un escamotage: anziché l’equo canone ci applicano il canone equo. Hanno invertito le parole e l’affitto è sceso a 400 mila lire. Stiamo ancora pagando gli arretrati per quell’anno in cui l’affitto fu di 700 mila. Stringo la cinghia aspettando di finire le rate».