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 1999  dicembre 15 Mercoledì calendario

Fondata dieci anni fa ad Atlanta, Stati Uniti, la International Time capsule Society gestisce l’archivio ufficiale delle capsule del tempo, così definite dall’Oxford English Dictionary: «Contenitore utilizzato per conservare una selezione di oggetti ritenuti rappresentativi di una certa epoca e destinati alle generazioni future»

Fondata dieci anni fa ad Atlanta, Stati Uniti, la International Time capsule Society gestisce l’archivio ufficiale delle capsule del tempo, così definite dall’Oxford English Dictionary: «Contenitore utilizzato per conservare una selezione di oggetti ritenuti rappresentativi di una certa epoca e destinati alle generazioni future». Tra le più famose la Cripta della civiltà, nata a metà degli anni ’30 per iniziativa di Thornwell Jacobs, professore americano che raccolse gli oggetti da lui ritenuti più significativi del suo tempo nello spazio una volta occupato da una piscina. Sotterranea, sei metri per tre di superficie, tre di altezza, pavimenti e muri rinforzati, isolati e foderati, contiene, tra l’altro, un’ampolla di birra, la voce di Braccio di Ferro, una copia di Via col vento, la Bibbia, il Corano, l’Inferno di Dante, l’Iliade, vedute delle città più importanti, un condizionatore d’aria, un telefono, una canna da pesca, semi di piante e fiori. Esistono ditte specializzate nella produzione delle capsule, chi le prepara in genere stabilisce anche la data di riapertura. Brian Durrans, antropologo del British Museum di Londra, uno dei quattro fondatori della società internazionale di Atlanta: « un atto di fede». La capsula sepolta nel ’70 a Osaka, in Giappone, è destinata ad essere aperta tra cinquemila anni. Contiene le formule dei fondamentali composti chimici e informazioni sui principali traguardi della scienza del XX secolo, foto e testimonianze della bomba atomica, una lista delle specie di animali in via di estinzione, un preservativo, una dentiera, denaro contraffatto, un pezzo di roccia del Monte Everest. Andy Warhol sigillava di continuo scatole di scarpe su cui scriveva «time capsule» e la data, per conservare lettere, scontrini, buste della spesa. L’ultimo giorno di riprese della serie televisiva Mash (Hollywood, 1983) la troupe incapsulò in segreto gli abiti di scena per seppellirli sotto il parcheggio della 20th Century Fox dove ora sorge l’Hotel Marriot. Nell’89 si sarebbe dovuta riaprire la capsula in ottone nascosta al Massachusetts Institute of Technology di Boston, ma nessuno ricorda la posizione esatta. Nel 2007 si riaprirà la capsula musicale nascosta la vigilia di Natale del 1907 nei sotterranei dell’Opéra di Parigi, contenente le migliori voci liriche dell’epoca e le istruzioni per ascoltarle. Tra i suggerimenti della Società internazionale di Atlanta: tenere vivo il ricordo della capsula con riunioni e anniversari.