Corrado Augias, la Repubblica 20/12/1999, 20 dicembre 1999
Hanna Arendt, sulla condiscendenza della ”soluzione finale” disposta da Hitler: «Il problema consisteva nel trovare il modo di tacitare non tanto la loro coscienza quanto quella naturale pietà che chiunque prova di fronte al dolore fisico
Hanna Arendt, sulla condiscendenza della ”soluzione finale” disposta da Hitler: «Il problema consisteva nel trovare il modo di tacitare non tanto la loro coscienza quanto quella naturale pietà che chiunque prova di fronte al dolore fisico. Lo stratagemma usato era semplicissimo, consisteva nel deviare questi istinti indirizzandoli verso la propria persona. Invece di dire: ”Che cose orribili ho fatto”, i carnefici avrebbero potuto dire: ”A quali orribili cose ho dovuto assistere per adempiere il mio dovere”» (da La banalità del male di Hannah Arendt ).