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 1999  dicembre 16 Giovedì calendario

Roma. C’è una ”mafia” specializzata nella compravendita delle locazioni alle case popolari e l’amministrazione comunale si prepara a fronteggiarla con un’operazione di controllo sulla titolarità degli occupanti degli alloggi

Roma. C’è una ”mafia” specializzata nella compravendita delle locazioni alle case popolari e l’amministrazione comunale si prepara a fronteggiarla con un’operazione di controllo sulla titolarità degli occupanti degli alloggi. La denuncia è dell’assessore comunale Stefano Tozzi, responsabile delle politiche capitoline sulla Casa [...] «Metteremo fine - ha anticipato nel suo intervento Tozzi - al vergognoso fenomeno della compravendita delle locazioni, un sistema tanto diffuso a Ostia come a Tor Bella Monaca da far pensare a una forma di gestione da parte della criminalità organizzata». Un atto d’accusa pesante, che squarcia con un faro potente ciò che da sempre si sospetta: l’esistenza di un sistema delle occupazioni illegali di case popolari dietro pagamento di somme anche cospicue e sotto la supervisione di una ”cupola”. «Bisogna avere la forza e la determinazione - dichiara risoluto l’assessore - di bloccare casi di vecchiette tirate fuori con la forza dai loro alloggi che poi vengono gestiti illegalmente». Tozzi ha annunciato pure che l’amministrazione comunale ha già predisposto un piano per snidare gli occupanti abusivi e, quindi, bloccare la diffusione di episodi criminali. «Si tratta - anticipa - di un sistema di controlli incrociati sulla difformità delle posizioni rispetto all’effettivo diritto di alloggio, avvalendoci di verifiche sulle utenze, sui redditi e su altri parametri. Ma opereremo con cautela cercando di non penalizzare le fasce più deboli». «Questa amministrazione comunale - replica Teodoro Buontempo, deputato di An che denuncia da tempo illegalità nella gestione delle case popolari - ha uomini double face. Quando, infatti, un assessore dichiara cose così gravi due sono le cose che deve fare: o presenta un esposto alla magistratura oppure solleva il problema politico mostrandosi pronto a dimettersi. Altrimenti è troppo comodo e irresponsabile dire certe cose ai cittadini» [...]