Fabio Galvano, La Stampa 5/1/2000, 5 gennaio 2000
Il generale di brigata Adrian Freer, comandante della 5 Airbone Brigade e il colonnello Paul Gibson, comandante del primo battaglione del Parachute Regiment, hanno denunciato l’inadeguatezza del materiale bellico utilizzato dall’esercito inglese durante l’intervento in Kosovo
Il generale di brigata Adrian Freer, comandante della 5 Airbone Brigade e il colonnello Paul Gibson, comandante del primo battaglione del Parachute Regiment, hanno denunciato l’inadeguatezza del materiale bellico utilizzato dall’esercito inglese durante l’intervento in Kosovo. I fucili SA80, in dotazione all’esercito dal 1986, sono stati esclusi dalla Nato dalla lista di armi utilizzabili (perché non affidabili); i mirini laser per sparare di notte erano in dotazione solo ai comandanti; il 35% delle radio erano difettose (tanto che è mancato l’appoggio aereo degli elicotteri americani Apache al plotone Pathfinder, primo ad entrare nel centro della regione, per il mancato contatto radio) e chiunque poteva intercettare le comunicazioni. I soldati hanno così acquistato (a loro spese) dei ricevitori Gps portatili in grado di determinare con esattezza la loro posizione .