Maurizio Molinari, La Stampa 05/01/2000, 5 gennaio 2000
Sempre più numerosi i ”microstati” (Principati, Imperi, Regni, Repubbliche) che esistono solo su Internet (hanno francobolli, bandiere, documenti e diplomazia virtuali)
Sempre più numerosi i ”microstati” (Principati, Imperi, Regni, Repubbliche) che esistono solo su Internet (hanno francobolli, bandiere, documenti e diplomazia virtuali). La Repubblica di Lomar (dal nome di un’antica terra ora sommersa dall’Oceano Artico) creata da Laurent Cleenewerck, businessman californiano con la passione per le comunicazioni, aspira a farsi riconoscere dalla comunità del mondo reale uno status simile a quello dell’Ordine di Malta. Tra i principi fondamentali della sua Costituzione: difesa dei diritti umani e aiuto ai rifugiati. «Chi non può avere una cittadinanza, chi si trova in situazioni di difficoltà, grazie a noi può aspirare ad un’identità transnazionale e riuscire a sentirsi parte della Silicon Valley anche se si trova in Cina, in Africa o in Uzbekistan». ”Sekon”, microstato virtuale separatosi pacificamente nel 1996 dal Canada, ha dato vita on line ad un sito sovrano con immagini, discorsi e foto di Marx, Engels, Lenin e Stalin. Nel 1981, Robert Ben Madison, di Milwaukee (Wisconsin), a soli 13 anni, ha fondato nella sua camera da letto il ”Regno indipendente di Talossa”, che oggi conta sessanta cittadini, registrati per e-mail, accomunati dal sentirsi «inspiegabilmente legati all’eredità dei Berberi», le antiche tribù del Nordafrica. I talossiani hanno un loro linguaggio, loro libri e tengono elezioni ogni otto mesi. Il loro Stato virtuale ha dato vita all’’Unione dei Microstati”, una dozzina di comunità on line accomunate da scelte culturali e storiche. Tra queste il ”Principato di Pontecorvo”: 18 mila abitanti, lingue ufficiali italiano e inglese, reddito pro capite 29.065 dollari (quasi 60 milioni), primo ministro Fiona O’Hara e capo di Stato Sua Altezza Carlo Giovanni II. Unico microstato virtuale con un riferimento concreto terrestre è ”Tibet on line”, dove esuli e dissidenti si scambiano messaggi e notizie sulla regione occupata dalla Cina.