Giorgio Calcagno su La Stampa del 22/05/01 a pagina 27., 22 maggio 2001
Tags : Anno 1901. Personaggi maschili. Italia. Teatro
Il campanile della chiesa di Coazze, paesino piemontese in val Sangone, reca la scritta «ognuno a suo modo»
Il campanile della chiesa di Coazze, paesino piemontese in val Sangone, reca la scritta «ognuno a suo modo». Intorno all’origine dell’iscrizione circolano molte leggende. Una delle più accreditate, che risale ai tempi della guerra tra cattolici e valdesi, ha per protagonista il conte cattolico Feyditi. Questi, scoperto che la figlia si era innamorata di un garzone di fornaio protestante, chiese consiglio a una vecchia del luogo, che gli suggerì di rivolgere per tre notti di fila la medesima domanda al campanile della chiesa («O cioché ’dla val Sangon, dime ti la tua opinion»). La terza sera, mossa dal vento, la campana batté prima tredici colpi (corrispondenti alla lettera «o»), poi sette (corrispondenti alla «g»), poi dodici («n»), fino a comporre la frase «ognuno a suo modo». Il conte decise di non opporsi più all’amore tra la figlia e il fornaio e da quel giorno, a Coazze, cattolici e protestanti impararono a convivere. Nel 1901, Luigi Pirandello si recò in paese a trovare la sorella Lina. Prese alloggio sulla piazza della chiesa, in casa Rosa Brusin, e rimase molto colpito dalla scritta sul campanile, tanto che annotò: «Ognuno a suo modo: una scritta assai strana per una chiesa». In una pagina del romanzo "Suo marito", pubblicato nel 1910, Pirandello scrive: «Ecco, sonava l’ora... Come diceva l’orologio del campanile? Ognuno a suo modo». Quattordici anni dopo riprese la scritta nel titolo della commedia "Ciascuno a suo modo".