Ugo Tramballi, Il Sole-24 Ore 19/11/1999, 19 novembre 1999
A Istanbul l’Occidente doveva scegliere fra i diritti di un popolo antipatico e la ragion di Stato della fragile democrazia russa
A Istanbul l’Occidente doveva scegliere fra i diritti di un popolo antipatico e la ragion di Stato della fragile democrazia russa. Ugo Tramballi: «I ceceni non sono simpatici, probabilmente non sono nemmeno europei. Hanno preteso la loro indipendenza forse per garantire più i loro traffici che per patriottismo o Islam; molti di loro rubano e rapiscono per avere riscatti. Qualcuno è anche terrorista: anche se nessun giudice russo ha ancora dato una sola prova concreta della loro responsabilità negli attentati di Mosca. Ma bombardare un Paese, case, ospedali, civili inermi sarebbe inaccettabile anche se i magistrati trovassero prove e nomi dei colpevoli. A Istanbul l’Occidente doveva scegliere fra i diritti di un popolo antipatico e la ragion di Stato della fragile democrazia russa. Hanno scelto la Russia. La preferenza non è stata dichiarata così palesemente [...] ma la sostanza è che ieri sera il leader russo era già tornato a casa sapendo di poter continuare la sua guerra [...] Se il presidente russo non vincesse in Cecenia perderebbe le elezioni parlamentari di dicembre e quelle presidenziali della prossima estate [...] La fortuna di Eltsin è di non avere alternative, la nostra sfortuna e quella dei russi è di avere solo Eltsin».