Anna Maria Angelone Panorama del 7/6/2001 pagina 70., 7 giugno 2001
Da quando il nuovo Codice di procedura penale (1989) ha offerto la possibilità di un indennizzo a chi sia stato in prigione senza motivo, il ministero del Tesoro ha risarcito 5
Da quando il nuovo Codice di procedura penale (1989) ha offerto la possibilità di un indennizzo a chi sia stato in prigione senza motivo, il ministero del Tesoro ha risarcito 5.975 individui per un totale di 117, 6 miliardi, di cui 27 versati lo scorso anno (dai duecento indennizzi del 1992, primo anno di applicazione della norma, si è passati a quasi 1.300 nel 2000). Il primato dei risarcimenti per ingiusta detenzione è a Napoli (449 casi tra il 92 e il 99), all’ultimo posto Milano (210 casi nello stesso periodo). Alcuni degli episodi più famosi: Gigi Sabani, tredici giorni agli arresti domiciliari con l’accusa di induzione alla prostituzione (assolto), ha ottenuto 24 milioni di risarcimento. L’avvocato Carmelo Cordaro, tre mesi di reclusione con l’accusa di associazione mafiosa (assolto), ha ottenuto 400 milioni; Sharifa (Mudir Kalifa Abade), immigrata somala, sei mesi in carcere a Milano con l’accusa di traffico di minori (assolta), ha chiesto un risarcimento di un miliardo. La stessa cifra chiede Vito Gamberale, ex amministratore delegato Sip, che si è fatto quindici giorni di carcere e quattro mesi agli arresti domiciliari con l’accusa di tentata di concussione (assolto pure lui). Il caso più recente: l’imprenditore milanese Daniele Barillà, sette anni e mezzo passati in cella con l’accusa di traffico di cocaina, innocente, chiede adesso 12 miliardi: "Avevo lavoro, casa e affetti. Ho perso tutto. Mi sono rimaste tante paure, soprattutto quando vedo un posto di blocco".