Luigi Accatoli sul Corriere della Sera del 05/06/01 a pagina 18., 5 giugno 2001
Secondo l’arcivescovo statunitense John P. Foley, presidente del Pontificio consiglio per le comunicazioni sociali, non ci si può confessare su Internet perché «la confessione deve essere sempre fatta nel contesto sacramentale dell’incontro personale»
Secondo l’arcivescovo statunitense John P. Foley, presidente del Pontificio consiglio per le comunicazioni sociali, non ci si può confessare su Internet perché «la confessione deve essere sempre fatta nel contesto sacramentale dell’incontro personale». Esiste, infatti, una norma per la confessione che stabilisce la necessità dell’incontro personale e riservato del penitente e del confessore. La stessa regola si applica al telefono, al video-telefono e a tutti i sistemi di comunicazione a distanza.