Giovanni Maria Bellu su la Repubblica del 06/06/01 a pagina 14., 6 giugno 2001
Alle tre del mattino del 26 dicembre 1996, la motonave "Iohan" si trovava al largo della Sicilia meridionale, stipata di uomini, donne, ragazzi e bambini provenienti dallo Sri Lanka, dall’India e dal Pakistan
Alle tre del mattino del 26 dicembre 1996, la motonave "Iohan" si trovava al largo della Sicilia meridionale, stipata di uomini, donne, ragazzi e bambini provenienti dallo Sri Lanka, dall’India e dal Pakistan. Il viaggio, iniziato cinque mesi prima e costato 5000 dollari a testa, stava per concludersi. Il mercantile "Iohan" fu affiancato da una nave di legno più piccola che avrebbe portato i clandestini fino alla costa. Più di trecento uomini salirono sul ferry boat, che a causa del mare agitato cominciò ad imbarcare acqua. La "Iohan", con una manovra maldestra, cercò di accostarsi per dare aiuto, ma la prua del mercantile colpì la piccola barca mandandola a picco: morirono 283 persone. Per mesi le autorità italiane non hanno creduto al naufragio, ma i pescatori di Portopalo di Capo Passero ogni giorno sollevavano con le reti decine di cadaveri dal mare.