Sigmund Freud, "Psicopatologia della vita quotidiana", Astrolabio., 6 giugno 2001
"Un uomo sposato da poco, al quale sua moglie, preoccupata di conservare, il suo aspetto molto giovanile, non concede che molto malvolentieri un’intimità sessuale frequente, mi raccontò la seguente storia che in seguito divertì molto anche lui e sua moglie: dopo una notte durante la quale nuovamente aveva violato l’ordine di astinenza di sua moglie, egli la mattina si fa la barba nella loro stanza da letto comune ed usa – ciò che fa spesso – per comodità il piumino della cipria, che si trova sul tavolino da notte di sua moglie, la quale sta ancora a letto
"Un uomo sposato da poco, al quale sua moglie, preoccupata di conservare, il suo aspetto molto giovanile, non concede che molto malvolentieri un’intimità sessuale frequente, mi raccontò la seguente storia che in seguito divertì molto anche lui e sua moglie: dopo una notte durante la quale nuovamente aveva violato l’ordine di astinenza di sua moglie, egli la mattina si fa la barba nella loro stanza da letto comune ed usa – ciò che fa spesso – per comodità il piumino della cipria, che si trova sul tavolino da notte di sua moglie, la quale sta ancora a letto. Essa, oltremodo preoccupata della sua carnagione, gli aveva proibito già parecchie volte di usarlo a questo scopo e gli dice irritata: "Tu mi incipri nuovamente col tuo piumino!". Resa avvertita di questo lapsus dal riso di suo marito (essa aveva l’intenzione di dire: "Tu ti incipri con il mio piumino!"), finisce col ridere divertita anche lei ("incipriare" è un termine volgare noto ad ogni viennese come equivalente dell’attività sessuale, ed il piumino è quasi indubbiamente un simbolo fallico)" (Sigmund Freud).