7 giugno 2001
Nella saggezza popolare, una verità clinica: «Alla base di molti mal di schiena - spiega il professor Flaminio Brunelli, ricercatore e presidente della Società italiana di somatonoologia integrale - c’è il movimento obbligato di un segmento della colonna vertebrale, spesso frutto di posture sbagliate
Nella saggezza popolare, una verità clinica: «Alla base di molti mal di schiena - spiega il professor Flaminio Brunelli, ricercatore e presidente della Società italiana di somatonoologia integrale - c’è il movimento obbligato di un segmento della colonna vertebrale, spesso frutto di posture sbagliate. In genere ogni atteggiamento del collo nel camminare condiziona tutta la colonna, e ogni difetto articolare nella parte bassa tende a compensarsi in quella alta. Poi ci sono gli atteggiamenti per così dire difensivi, per esempio incassare la testa nelle spalle e spingere il collo in avanti. Insomma, alcuni dolori sono direttamente collegati a posizioni sbagliate». Proprio perché gran parte dei blocchi articolari ha queste origini, diventa fondamentale intervenire con una terapia che faccia imparare di nuovo i giusti movimenti e la corretta postura. lo scopo della terapia biotransazionale: dietro questo nome così complesso, c’è una filosofia semplice e intuitiva. Immaginate un marchingegno elettronico, all’interno del quale ogni piccola parte dev’essere in comunicazione con le altre. Il corpo umano è visto proprio così: quando c’è qualcosa che non va, bisogna fare in modo che i singoli meccanismi tornino a dialogare tra loro. «Secondo il nostra filosofia - dice ancora il professor Brunelli - tutto è curabile: dall’ernia del disco alla deformazione congenita, fino al trauma vero e proprio. La terapia biotransazionale non è una ginnastica, ma un esercizio con cui imparare a leggere correttamente i segnali che dà il nostro corpo». La chiave di tutto è nel diaframma: «Il ritmo della respirazione dà il tempo giusto per ritrova l’equilibrio di ogni parte del nostro organismo.