Giorgia Giorgi su Il Mattino del 7/06/01 a pagina 11., 7 giugno 2001
All’università di Tor Vergata di Roma è stato sperimentato il naso elettronico: due piccoli cilindri lunghi 15 centimetri e larghi 10, al cui interno si nascondeva un sistema di speciali sensori, si sono scambiati la "mappa" olfattiva di tre alimenti, collegandosi tramite una linea telefonica
All’università di Tor Vergata di Roma è stato sperimentato il naso elettronico: due piccoli cilindri lunghi 15 centimetri e larghi 10, al cui interno si nascondeva un sistema di speciali sensori, si sono scambiati la "mappa" olfattiva di tre alimenti, collegandosi tramite una linea telefonica. Il segreto del macchinario sono proprio i sensori, che , ricoperti di un sottile strato di porfirine, reagiscono variando di frequenza a seconda dei diversi segnali chimici che compongono un odore. "Il naso artificiale determina conseguenze scientifiche di grande rilievo; per esempio in campo medico il dispositivo può diagnosticare un tumore al polmone analizzando il respiro di un paziente. Poi contro le frodi alimentari è imbattibile: può riconoscere se un olio è di sansa, di oliva o di una delle tre classi di extravergine, scoprire se la frutta è matura o se ha dei difetti interni, determinare la qualità e l’annata di un vino di pregio. Altre possibilità sono nel settore industriale: dall’allarme per agenti chimici all’industria dei profumi, alla valutazione ambientale olfattiva delle discariche"(il professor Arnaldo D’Amico, responsabile scientifico del PSM).