8 giugno 2001
Immaginate di pedalare su un ruscello o di cimentarvi in una risalita del fiume. Tutto sui pedali. Se credete che tutto questo sia impossibile, vuol dire che ancora non conoscete l’hydrospinning
Immaginate di pedalare su un ruscello o di cimentarvi in una risalita del fiume. Tutto sui pedali. Se credete che tutto questo sia impossibile, vuol dire che ancora non conoscete l’hydrospinning. Di cosa si tratta? Semplice: è nuova disciplina che si pratica, a tempo di musica, su una speciale bicicletta immersa nell’acqua della piscina. La sua caratteristica è una pedalata morbida e fluida, possibile sia in avanti che all’indietro, senza la tecnica ”spinta e recupero” tipica della bicicletta tradizionale e dello spinning, ma esercitando con il piede la stessa forza in ogni punto della pedalata. « uno sport che si basa sulla velocità – spiega Marina Tomasoni, istruttrice di hydrospinning nel centro di Montechiari (Bs) – anzi sui Bpm, cioè i ”battiti per minuto” della musica. Vuol dire che se la musica va a 120 Bmp, in un minuto si faranno 60 pedalate con la gamba destra e 60 con la sinistra. Di solito si inizia con ritmi bassi, 120-130 Bmp, per poi aumentare». Le lezioni sono per gruppi di 15 persone e hanno un sottofondo musicale. Le bike sono collocate a una profondità tra i 110 e i 150 centimetri; l’acqua arriva all’altezza del bacino o del torace. Una volta in acqua, basta regolare la bike all’altezza giusta per voi e seguire l’istruttore e la musica.