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 2001  giugno 08 Venerdì calendario

Il poeta russo Sergej Alexandrovic Esenin (1895-1925), noto per l’attaccamento alla Russia (’E se gli angeli dovessero dirmi: vieni in paradiso, abbandona la Russia risponderei: il paradiso non mi serve, lasciatemi questo paese”), ebbe una vita intensa e travagliata

Il poeta russo Sergej Alexandrovic Esenin (1895-1925), noto per l’attaccamento alla Russia (’E se gli angeli dovessero dirmi: vieni in paradiso, abbandona la Russia risponderei: il paradiso non mi serve, lasciatemi questo paese”), ebbe una vita intensa e travagliata. Negli ultimi anni, in preda al declino fisico, all’alcolismo e alle allucinazioni visive, ridotto ormai in povertà, decise di uccidersi. La notte tra il 27 e il 28 dicembre 1925, s’impiccò con la cinghia della sua valigia in una stanza dell’Hotel ”Angleterre”, a Leningrado. La sera prima, aveva scritto, col sangue, perché non aveva inchiostro, un messaggio d’addio: ”In questo mondo non è cosa nuova morire, ma neppure vivere è più nuovo”.