Su l’Unit del 07/06/01 a pagina 1., 7 giugno 2001
«Ricordo una mia prozia, Teresa, anziana e claudicante che ogni giorno diceva: ”Vado a governare i polli” e li trattava anche bene, al mattino con affettuosi piri-piri li chiamava a raccolta e diffondeva grano e granoturco e ricchi pastoni di rémola, poi li lasciava liberi e felici di razzolare; all’imbrunire, col suo passo ondeggiante e leggero, ne spingeva i più riottosi con cura materna alle protette stanze del gallinaio, di modo che maldisposte volpi e faine non avessero occasione proditoriamente di farne scempio e cibarsene
«Ricordo una mia prozia, Teresa, anziana e claudicante che ogni giorno diceva: ”Vado a governare i polli” e li trattava anche bene, al mattino con affettuosi piri-piri li chiamava a raccolta e diffondeva grano e granoturco e ricchi pastoni di rémola, poi li lasciava liberi e felici di razzolare; all’imbrunire, col suo passo ondeggiante e leggero, ne spingeva i più riottosi con cura materna alle protette stanze del gallinaio, di modo che maldisposte volpi e faine non avessero occasione proditoriamente di farne scempio e cibarsene. Ogni tanto, però, improvvisamente ne brancava uno e, in alto ondeggiante di piume e chiocchiare di morte, con gesto sapiente e secco gli tirava il collo e amen... Il verbo governare muove dal latino gubernare a sua volta derivato dal greco hibernao nel significato di ”dirigere una nave”... Ora parte la corazzata del centro-destra, e si appresta a governare, col Grande Nocchiero al comando» (Francesco Guccini).