Barbara Jerkov su la Repubblica del 09/06/01 a pagina 9., 9 giugno 2001
Maurizio Gasparri si dice "nuclearista non pentito", come Antonio Martino e Rocco Buttiglione, che afferma: "Ci potrebbe essere un problema di riesaminare in Italia la politica nucleare"
Maurizio Gasparri si dice "nuclearista non pentito", come Antonio Martino e Rocco Buttiglione, che afferma: "Ci potrebbe essere un problema di riesaminare in Italia la politica nucleare". Adolfo Urso, portavoce di An: "Il referendum che bandì il nucleare dal nostro Paese condannandoci a questa dipendenza dal petrolio altrui è stato un errore che abbiamo il dovere di riparare". Il verde Paolo Cento: "Non se ne parla"; il ds Lanfranco Turci, invece, nel 1987 votò contro la chiusura delle centrali nucleari: "L’Italia ha pagato un prezzo alla scelta antinucleare". Antonio Marzano: "Per l’Italia la questione nucleare non si pone" e Chicco Testa: "La tecnologia nucleare non è profittevole sotto il profilo economico. Bisognerebbe ripartire da zero e i tempi per la realizzazione di nuovi impianti sono molto lunghi. Chi investe nel nucleare non ne avrebbe un ritorno prima di venti, trent’anni. A meno di non pensare ad incentivi da parte dello Stato, ma in questo momento l’Italia va verso meccanismi di mercato, non certo verso il pubblico: nei progetti di sviluppo dell’Enel e degli altri operatori energetici italiani non c’è traccia di ipotesi di questo genere. Insomma, il ritorno al nucleare è un discorso che non sta in piedi".