14 giugno 2001
Nocera Emanuela, di anni 19, capelli a caschetto e viso da bimba, ogni mattina coi genitori al banco di frutta e verdura al Mercato di Nettuno, il giorno, in divisa blu a righe bianche, impiegata nell’impresa di pulizie dello zio, le sere dei weekend cameriera in una pizzeria di Anzio
Nocera Emanuela, di anni 19, capelli a caschetto e viso da bimba, ogni mattina coi genitori al banco di frutta e verdura al Mercato di Nettuno, il giorno, in divisa blu a righe bianche, impiegata nell’impresa di pulizie dello zio, le sere dei weekend cameriera in una pizzeria di Anzio. Fidanzata da quattro anni con Balestrini Antonio, di anni 25, disoccupato, talvolta manovale, brusco, prepotente e geloso, una passione per raparsi i capelli a zero. Lei s’era stufata: nella sera di domenica 8, mentre tornavano a casa, gli disse che voleva lasciarlo. Intorno alle 9.30 del giorno dopo, il Balestrini andò a prenderla al lavoro col suo motorino, la portò nei pressi del laghetto artificiale Granieri, vicino a un bosco di faggi. Mentre tentava di convincerla a restar con lui, gli cadde l’occhio su una pila di mattoni messa lì per fare il barbecue: ne prese uno e la colpì in testa per tre volte. Poi tirò fuori dalla tasca il coltello che s’era portato da casa, manico verde, 35 centimetri di lama seghettata, e gli piantò cinque coltellate su torace e fianco. Nascose il cadavere, andò a casa per cambiarsi d’abito, tornò di nuovo all’impresa di pulizia e si finse stupito quando gli dissero che la Nocera era uscita un’ora prima.