Mariarosa Mancuso sul Corriere della Sera del 19/06/01 a pagina 35., 19 giugno 2001
Metodo di scrittura di Manlio Cancogni: «Faccio a mano la prima stesura, e poi una seconda, prima di battere a macchina, che ora devo tenere su uno scrittoio inclinato, per colpa del mal di schiena
Metodo di scrittura di Manlio Cancogni: «Faccio a mano la prima stesura, e poi una seconda, prima di battere a macchina, che ora devo tenere su uno scrittoio inclinato, per colpa del mal di schiena. Picchio sui tasti con forza, nervosamente, scardinandoli. Parto di scatto per le prime cinque pagine, poi esaurisco la carica. Per questo alla fine degli anni Ottanta ho scritto racconti brevissimi. La mia misura ideale sta attorno alle cento cartelle». «Varie volte, nella vita, ho deciso di smettere di scrivere. Lo avevo fatto nel 1949, dopo che il mio primo libro, "Azorin e Mirò", fu rifiutato da quattro editori, e il secondo - "Poveri trentenni" - non piacque neppure agli amici. Ho preso di nuovo questa decisione quindici giorni fa, mettendo via la macchina con ancora il foglio inserito».