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 2001  giugno 19 Martedì calendario

«Via Fanfulla da Lodi, al Prenestino, è uno degli scenari di "Accattone", il film di Pasolini che proprio quaranta anni fa sorgeva a illuminare esistenze sperse, arrampicate alla vita

«Via Fanfulla da Lodi, al Prenestino, è uno degli scenari di "Accattone", il film di Pasolini che proprio quaranta anni fa sorgeva a illuminare esistenze sperse, arrampicate alla vita. Giungo in luogo alle 14.20: casette basse, screpolate, con foratini a vista, esistenze custodite dietro portoni senza citofono. Nulla pare sia cambiato dal ’61. Mi colloco in automobile tra il civico 48 e il 50: ecco le prime immagini di "Accattone", il baretto, le sedie davanti all’entrata, la gioventù in sciopero con la vita. E’ la domenica di Roma-Parma e rispondendo a un richiamo profondo dell’animo mi sistemo proprio dove sorse la prima inquadratura. Ma perché ascoltare per radio la partita dello scudetto proprio in via Fanfulla da Lodi? La verità è che sogno d’incontrare quei "volti", gli sguardi di "Scucchia", "Mammoletto", Peppe "er Folle", Giorgio "il secco", "Accattone", o almeno quanto di essi resiste. Eppure, esiste anche una ragione "storica" e che riguarda, naturalmente, la Roma. L’illusione perenne di vittoria, l’eterna speranza, il combattere per la "sopravvivenza", nel mio caso calcistica, ha fatto sì che il mio cuore si richiamasse ad un luogo dove il senso della sconfitta - in quel caso esistenziale - fosse profondo. Del romanista "Accattone" aveva la speranza ed il repentino disincanto, un cinismo non definitivo ed un’idea di grandezza che spesso si risolveva con una battuta: "Vojo mori’ co’ tutto l’oro addosso, come i faraoni! ", urla dal Ponte degli Angeli prima di gettarsi nel Tevere per quella sua scommessa. Pensando a tutto questo, la Roma diventava tricolore» (Fernando Acitelli).