Franco Cordelli sul Corriere della Sera del 19/06/01 a pagina 46., 19 giugno 2001
«A cena siamo in sette. Due laziali, due neutrali e tre romanisti. Costoro monopolizzano la conversazione
«A cena siamo in sette. Due laziali, due neutrali e tre romanisti. Costoro monopolizzano la conversazione. Vogliono parlare di calcio e della Roma. Provo a chiedere che opinione abbiano del giuramento di Bossi. Nessuno mi risponde. Quando, verso le 11, l’argomento scudetto mostra la corda, a Luca, che è uno dei tre romanisti, e che ha altre due passioni, la musica e la filosofia, cominciamo a parlare di Heiddeger (la sua passione per la filosofia si identifica con quella per questo titano tedesco e quella per la musica con la certezza che vi sia stato un solo musicista, Bach). Infine esplodo. Siamo a Ponte Milvio, circondati da altri 300 o 400 avventori. Almeno la metà è vestita con le detestabili maglie della Roma. Io, lo ripeto, esplodo. Urlo a Luca tutto il mio odio per Heiddeger. Mi alzo in piedi. Ripeto le solite cose, che era un nazista, che non si capisce, che i suoi seguaci sono dei terroristi intellettuali... Forse mi prendono per pazzo, come se il pazzo fossi io. E sarò pazzo, ma ho ottenuto una briciola di rivincita rispetto alle angherie della giornata» (Franco Cordelli).