Claudia Riconda su la Repubblica del 13/06/01 a pagina 13; anche Ranieri Polese sul Corriere della Sera del 16/06/01 a pagina 19; Vincenzo Tessandori su La Stampa del 17/06/01 a pagina 12., 13 giugno 2001
Sabato 16 giugno, dopo undici anni di restauri, la Torre di Pisa è stata riconsegnata al sindaco della città
Sabato 16 giugno, dopo undici anni di restauri, la Torre di Pisa è stata riconsegnata al sindaco della città. Il 7 gennaio 1990, la torre, inclinata di 5,5 gradi su uno strapiombo di quattro metri e mezzo, fu chiusa al pubblico, e venne nominato un comitato di salvaguardia, presieduto dall’ingegner Michele Jamiolkowski. Nel luglio 1993 il primo intervento di stabilizzazione del monumento: cento tonnellate di lingotti di piombo collocate sul lato nord fecero diminuire lo strapiombo di un centimetro. Nel settembre 1995 il fallimento di un tentativo di ancoraggio realizzato congelando il terreno con azoto liquido e fissando la torre alla base: in una sola notte, la costruzione si inclinò di un millimetro, quanto fa in un anno. Nel 1999 la decisione di estrarre cinquanta metri cubi di terra da sotto la base, nel lato nord, determinando il riassestamento della torre. A restauro compiuto, i quattro metri e mezzo dello strapiombo iniziale sono stati ridotti di quasi quarantaquattro centimetri, la pendenza si è raddrizzata di mezzo grado (riassestamento non visibile a occhio nudo). Jamiolkowski: «Starà in piedi per altri tre secoli». L’opera di restauro è costata in tutto cinquantacinque miliardi, la torre tornerà ad essere aperta al pubblico a partire da novembre: visite guidate della durata di mezz’ora con non più di trenta persone per volta. Costo del biglietto d’ingresso: venticinquemila lire.