Francesco Malgaroli su la Repubblica del 20/06/01 a pagina 19; anche Riccardo De Palo su Il Messaggero del 20/06/01 a pagina 16., 20 giugno 2001
Nel Daghestan, vicino al mar Caspio, sciami di locuste hanno divorato le coltivazioni di settantamila ettari di terreni: si tratta della peggiore emergenza degli ultimi quarant’anni
Nel Daghestan, vicino al mar Caspio, sciami di locuste hanno divorato le coltivazioni di settantamila ettari di terreni: si tratta della peggiore emergenza degli ultimi quarant’anni. In Cina, invece, sono stati colpiti otto milioni di ettari coltivati, in particolare nella provincia di Hainan e in quella di Xinjiang, dove si calcola siano presenti circa diecimila locuste per metro quadrato. Le autorità cinesi stanno cercando di fermare l’invasione con sistemi eco-compatibili: grazie a un ponte aereo, nelle regioni colpite vengono portate migliaia di anatre, in grado di mangiare fino a cinque chilogrammi di locuste al giorno. In Kazakhistan è stato presentato un progetto satellitare contro le locuste: i satelliti raccolgono informazioni sulle previsioni atmosferiche e individuano le condizioni climatiche favorevoli alle infestazioni (come la siccità). Una volta che uno sciame di locuste è partito è difficilissimo fermarlo: le femmine, infatti, nel periodo della riproduzione depongono circa 200 uova e gli insetti diventano adulti in sole due settimane, quando mettono le ali e riescono a volare anche per cinquanta chilometri al giorno. Le invasioni, però, non minacciano soltanto l’Asia centrale: nello Utah gli agricoltori lamentano danni causati da locuste per oltre cinquanta miliardi di lire.