Aldo Busi, Babilonia maggio 2001, 21 giugno 2001
«Che anche i gay - ridotti a povere pecore del sistema che oggi le fa belare se sono stilisti e parrucchieri e se hanno il cinquantone per andare il sabato sera in disco a farsi la sborratina in dark e domani le sgozza quali capri espiatori se sono pensionati o disoccupati - abbiano finito per desiderare di avere una suocera e un suocero come coronamento di tutta una lotta durata un secolo è il segno di un fallimento più totale e del rincoglionimento più ridicolo, e più subdolo, dalla nascita del movimento dei diritti civili in qua
«Che anche i gay - ridotti a povere pecore del sistema che oggi le fa belare se sono stilisti e parrucchieri e se hanno il cinquantone per andare il sabato sera in disco a farsi la sborratina in dark e domani le sgozza quali capri espiatori se sono pensionati o disoccupati - abbiano finito per desiderare di avere una suocera e un suocero come coronamento di tutta una lotta durata un secolo è il segno di un fallimento più totale e del rincoglionimento più ridicolo, e più subdolo, dalla nascita del movimento dei diritti civili in qua. L’omosessuale che avrebbe dovuto essere il monito politico per eccellenza per il rispetto innanzittutto verso il cittadino in quanto tale e non in quanto co-mafioso di clan, di tribù, di consorteria, di massoneria, di squadra, di famiglia infine, è stato messo a tacere per sempre: volevi essere un uomo unico e irripetibile? Accontentati di essere una nuora come tante» (Aldo Busi)