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 2001  giugno 18 Lunedì calendario

Un imprenditore lituano ha costruito, in una foresta vicino alla cittadina termale di Druskininkai, un parco tematico dedicato alla dittatura sovietica

Un imprenditore lituano ha costruito, in una foresta vicino alla cittadina termale di Druskininkai, un parco tematico dedicato alla dittatura sovietica. Pagando il bilietto di circa 2500 lire, si possono trovare delle statue enormi di Lenin e Stalin, la riproduzione fedele di un lager siberiano con baracche, torrette di guardia, filo spinato e altoparlanti che diffondono le note di inni e canzoni destinati ad allietare il soggiorno dei deportati. Ultimato l’itinerario, si potrà visitare una tipica casa dela cultura in legno degli anni Cinquanta per un’ultima immersione nell’iconografia del totalitarismo: l’"angolo rosso" dedicato a Lenin in ogni fabbrica e istituzione, slogan e scritte inneggianti al socialismo, ritratti dei capi bolscevichi, vecchi giornali, testimonianze storiche. Per far assaporare ai visitatori la cupa atmosfera del gulag, l’imprenditore aveva pensato di trasportarli dalla stazione di Druskininkai al parco, chiusi nei carri bestiame con cui i deportati venivano avviati ai lager siberiani. In un Paese in cui 130 mila persone sono state deportate in Siberia l’idea è apparsa alquanto irriverente. «E’ una vergogna, non si celebrano le atrocità del ventesimo secolo con iniziative spettacolari. Provate ad immaginare questa scena nel vostro Paese. Gli agenti del Kgb irrompono a casa vostra, vi violentano le sorelle, uccidono i fratelli e deportano i genitori. Cinquant’anni dopo qualcuno erige un monumento a questi assassini e stupratori. Nessun Paese ha innalzato monumenti ai tiranni. Esistono forse monumenti di Hitler e Gobbels?» (Leonas Kerosierus, leader del movimento religioso Labora, fra gli oppositori più irriducibili del parco)