Sandro Magister, LíEspresso 21/06/2001, 21 giugno 2001
Secondo Squinzi il doping riguarda solo le corse a tappe, non le corse di un giorno: «La differenza è fisiologica
Secondo Squinzi il doping riguarda solo le corse a tappe, non le corse di un giorno: «La differenza è fisiologica. Le gare in linea come la Roubaix, o il Fiandre, o il Lombardia, il corridore le affronta ricorrendo nel suo organismo al motore lattacido, mentre i Giri si vincono sulle grandi salite e a cronometro, che esigono motore aerobico con grande consumo di ossigeno. Per questo il doping ematico falsa i risultati soprattutto delle corse a tappe: perché alza l’ossigenazione, e dà un 15-20 per cento in più di potenza aerobica [...] Nelle corse a tappe fa diventare purosangue anche i ronzini. E chi non vi ricorre non vince».