Alessandra Arachi sul Corriere della Sera del 22/06/01 a pagina 19; Giovanna casadio su La Repubblica del 22/06/01 a pagina 21., 22 giugno 2001
Secondo l’ultimo rapporto dell’Istat, la popolazione italiana è aumentata di 164 mila persone nel 2000, sfiorando i 58 milioni (57
Secondo l’ultimo rapporto dell’Istat, la popolazione italiana è aumentata di 164 mila persone nel 2000, sfiorando i 58 milioni (57.844.017). Non si è registrato un aumento delle nascite, ma sono i flussi degli immigrati che fanno pendere in positivo la bilancia della nostra anagrafe: l’aumento demografico è il risultato del rapporto tra il saldo negativo (il numero delle nascite e delle morti) che è di 17.202 unità e dei 181.324 stranieri in più. La Lombardia è la regione preferita dagli extracomunitari, in 12 mesi sono infatti arrivati 56 mila persone. Altri dati: il boom di nascite accomuna la Campania (più 11,6 per mille) e Bolzano (più 11,7). Il Piemonte è al contrario la regione meno prolifica (saldo tra nati e morti è di meno 12.653) seguita dalla Toscana (meno 12.602). Tra 1999 e 2000 si è comunque registrato un aumento dell’1 per cento dei neonati, con 543 mila bambini. Le donne hanno superato gli uomini, essendo il 51,4 per cento della popolazione italiana contro il 48,6 per cento degli uomini. Le famiglie sono più di 22 milioni con un numero medio di componenti di 2,6: al nord le famiglie sono meno numerose (2,4) che al sud (2,9). Dal 1999 al 2000 è diminuita la popolazione residente nei capoluoghi: del 6 per mille nelle Isole, del 3,3 per mille nel centro, dell’1,8 per mille nel nord-est, dell’1 per mille nel nord-ovest, e dell’1,3 per mille nel sud. Si sono anche registrati picchi nell’indice di vecchiaia, ovvero del rapporto tra chi ha più di 65 anni e 14 ne ha meno di 14: nel 2000 è arrivato a toccare il 124,8, il 2,8 per cento in più rispetto al 1999.