Umberto Eco, L’Espresso 14/06/2001, 14 giugno 2001
« noto che Molière nelle sue Fourberies de Scapin ha rubato una scena intera da Le pedant joué di Cyrano de Bergerac
« noto che Molière nelle sue Fourberies de Scapin ha rubato una scena intera da Le pedant joué di Cyrano de Bergerac. In entrambe le opere c’è un furfante che, per tirar fuori soldi da un vecchio avaro, gli racconta che il figlio, salito su una galera turca al porto, è stato preso in ostaggio. Il padre cerca di ritardare quanto può il momento in cui deve tirar fuori il riscatto, e a ogni passo lancia un lamento: ”Ma che diavolo è andato a fare su quella galera?” [...] Però, paragonando i due testi, si vede che Molière rende il tormentone più secco, il suo ”que diable alloit-il faire dans la galère d’un Turc?” è più essenziale del ”que diable aller faire aussi dans la galère d’un Turc?” di Cyrano, l’Argante di Molière ripete la frase ben sette volte, più una sola variazione, mentre il Granger di Cyrano la ripete solo cinque volte più tre varizioni. Non è poco. Molière ha rubato l’idea, ma poi di suo ha aggiunto il ritmo. Siamo disposti a perdonare un furto fatto con destrezza» (Umberto Eco).