Opere di Cesare Zavattini (Straparole), Bompiani, 1974, 23 giugno 2001
La Gilda tornava dalla spesa con il pane che mi pareva sempre poco e lei diceva che sarebbe bastato e che era inutile spendere cento lire di più, finiva sempre con l’avere ragione lei, io duecento trecento lire in più avrei voluto le spendesse pur di evitare il rischio di non trovar nel cestino una fetta di pane a qualunque ora mi fosse venuta voglia; anche le altre cose calcolava esattamente, e mi fece pentire di averle fatto comperare un vasetto di miele del costo di cento lire
La Gilda tornava dalla spesa con il pane che mi pareva sempre poco e lei diceva che sarebbe bastato e che era inutile spendere cento lire di più, finiva sempre con l’avere ragione lei, io duecento trecento lire in più avrei voluto le spendesse pur di evitare il rischio di non trovar nel cestino una fetta di pane a qualunque ora mi fosse venuta voglia; anche le altre cose calcolava esattamente, e mi fece pentire di averle fatto comperare un vasetto di miele del costo di cento lire. Io dissi: non si sa mai, è bello, è invogliante questo vasettino, e lei rispose che non l’avremmo mai usato, e infatti il giorno della partenza era intatto. "Ha visto?" Stavo per dire: "Cento lire, infine," ma non lo dissi.