Lorenzo Milanesi sul Corriere della Sera del 26/06/01 a pagina 43., 26 giugno 2001
«Arrivati gli ufficiali di Nerone con l’ordine di suicidarsi, Seneca rincuorò gli amici e accolse con gratitudine la decisione della giovane moglie, Pompea Paolina, di morire contemporaneamente («Non voglio che pensiate che i virtuosi esempi della vostra vita non mi abbiano insegnato a saper morire»)
«Arrivati gli ufficiali di Nerone con l’ordine di suicidarsi, Seneca rincuorò gli amici e accolse con gratitudine la decisione della giovane moglie, Pompea Paolina, di morire contemporaneamente («Non voglio che pensiate che i virtuosi esempi della vostra vita non mi abbiano insegnato a saper morire»). Si fece quindi tagliare le vene delle braccia e delle gambe, facendosi trasferire in un’altra stanza per risparmiare alla compagna uno spettacolo di tanta gravità. La morte non arrivava e per facilitare il deflusso del sangue, si fece immergere in una vasca d’acqua calda («Faccio voto di quest’acqua a Giove liberatore») e, mormorando fino all’ultimo ragionamenti quanto mai eccellenti - che i suoi segretari raccolsero finché poterono udire la sua voce - spirò» (Lorenzo Milanesi).