Mario Ajello su Il Messaggero del 7/9/99., 28 giugno 2001
Una volta William Hague, leader dei conservatori inglesi, invitò i politici del suo partito a non tornare abbronzati dalle vacanze: "La tintarella sa di pigro o di spaventosamente ricco o di entrambe le cose
Una volta William Hague, leader dei conservatori inglesi, invitò i politici del suo partito a non tornare abbronzati dalle vacanze: "La tintarella sa di pigro o di spaventosamente ricco o di entrambe le cose. Evitatela". Domenico Mennitti, all’epoca politologo di Forza Italia: "Se un elettore torna dalle vacanze nero come una ballerina, perché il leader deve restare cereo e smunto come un frate trappista? Oggi, se non ti abbronzi, vieni percepito come distante, diverso, snob. Il Paese Normale è un Paese all’olio di cocco". Il semiologo Omar Calabrese: "Un po’ di tintarella sui corpi dei politici credo che non urti più la sensibilità delle masse. L’importante è che non sia troppa. Esagerata. Innaturale. Lo ha capito bene, per esempio, Silvio Berlusconi. Prima, sia in estate che in inverno, era gonfio di creme, spennellato di scuro, bruciato in maniera caraibica dalle nebbie di Arcore. Adesso sembra essersi dato una regolata".