Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  luglio 02 Lunedì calendario

«Franco Zeffirelli per "Il Trovatore" aveva minacciato uno spettacolo colossal, e purtroppo lo ha realizzato moltiplicando il numero delle comparse ai limiti dell’insensatezza e inducendo i protagonisti a gesticolare come grotteschi ossessi, come guitti lasciati a sé stessi

«Franco Zeffirelli per "Il Trovatore" aveva minacciato uno spettacolo colossal, e purtroppo lo ha realizzato moltiplicando il numero delle comparse ai limiti dell’insensatezza e inducendo i protagonisti a gesticolare come grotteschi ossessi, come guitti lasciati a sé stessi. Gli spazi enormi dell’Arena di Verona sono di per sé musicalmente disastrosi... le gradinate della curva dell’anfiteatro veronese formano un palcoscenico di decine di metri, che induce abitualmente ogni regista a dare il peggio di sé, e che pone comunque problemi quasi impossibili da risolvere... Nel libretto si legge "atrio interno di un luogo di ritiro": ma a Leonora Zeffirelli non permette di consacrarsi a Dio assistita da poche compagne, come vorrebbe Verdi, e così schiera un battaglione di monache munite di ceri, che potrebbero agevolmente mettere in fuga il feroce Conte di Luna deciso a rapire la monacanda. Zeffirelli ha pensato anche a questo: il Conte infatti si porta dietro una folta schiera di armati, invece che pochi seguaci come vorrebbe il testo» (Paolo Petazzi).