Osvaldo Soriano su la Repubblica del 03/07/01 a pagina 35., 3 luglio 2001
«Quand’ero piccolo, il mio gatto Pulqui era scimmia, leone, pirata e bandito. Io gli tendevo agguati tra le piante del giardino e gli saltavo addosso con il coltello di legno tra i denti
«Quand’ero piccolo, il mio gatto Pulqui era scimmia, leone, pirata e bandito. Io gli tendevo agguati tra le piante del giardino e gli saltavo addosso con il coltello di legno tra i denti. Adesso mio figlio combatte contro la gatta Virgula, che gli restituisce colpo su colpo. Sono graffi per finta, in un vortice di sedie rovesciate e gerani in fiore. Le sue, come le mie di allora, sono fantasie di foreste e mari, di castelli e moschettieri. Quegli anni felici e irrecuperabili in cui si impara, se mai si impara qualcosa, che i gatti ci portano a domicilio il mistero della creazione» (Osvaldo Soriano).