Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  giugno 30 Sabato calendario

«Per Luchino Visconti persi subito la testa, aveva una voce profonda, era molto bello, colto, raffinato, e io odiavo la volgarità che ci circondava

«Per Luchino Visconti persi subito la testa, aveva una voce profonda, era molto bello, colto, raffinato, e io odiavo la volgarità che ci circondava. Sapevo che aveva altri interessi, ma sono sicura che mi corrispondesse. Del resto non ero che una delle tante donne che si innamoravano di lui: anche Clara Calamai ne era pazza, tanto da tentare il suicidio, più tardi lo fu anche Elsa Morante, la scrittrice, che stava sempre a casa sua. Anch’io stavo sempre là, perché così voleva lui. Mi abbracciava con trasporto, era molto virile. Io ero una ragazza allevata dalla nonna, dicevano che si capiva che ero vergine perché camminavo con le punte dei piedi in dentro: però un bacio, niente di più, glielo avrei dato volentieri, l’avrei sposato subito, anche in bianco» (Maria Ester Beomonte, in arte Maria Denis, diva dell’epoca fascista).