Natalia Aspesi su la Repubblica del 30/06/01 a pagina 48., 30 giugno 2001
«Ero stata la fidanzatina d’Italia con "Addio Giovinezza", avevo fatto piangere le platee come la cieca delle "Due orfanelle", ero stata l’infelice servetta nel primo film neorealista, "Sissignora" di Poggili, e per strada mi gridarono sporcacciona, schifosa, fascista
«Ero stata la fidanzatina d’Italia con "Addio Giovinezza", avevo fatto piangere le platee come la cieca delle "Due orfanelle", ero stata l’infelice servetta nel primo film neorealista, "Sissignora" di Poggili, e per strada mi gridarono sporcacciona, schifosa, fascista. Io fascista non lo ero mai stata, ero come la maggior parte degli italiani di allora, apolitica. Quando Roma divenne un inferno, dopo l’8 settembre, con l’occupazione tedesca e le rappresaglie naziste, i miei amici si diedero tutti alla clandestinità, quasi tutti diventarono comunisti. Io avevo scoperto di essere coraggiosa, di poter affrontare qualsiasi rischio, ma non divenni un’eroina» (Maria Ester Beomonte, in arte Maria Denis, diva degli anni del fascismo).